La storia di Toby

Toby

Quando ho trovato Toby, non avevo nessuna intenzione di adottare un cane.
Ero andata al rifugio solo per accompagnare un’amica che cercava un cucciolo.

Mentre lei parlava con una volontaria, io camminavo tra i box. I cani abbaiavano, saltavano, cercavano attenzioni… tranne uno.
In fondo al corridoio, sdraiato su una coperta tutta stropicciata, c’era lui.
Non abbaiava, non cercava carezze: mi fissava, in silenzio.

Mi sono avvicinata piano, e lui si è alzato solo quando sono arrivata davanti alla rete.

La volontaria mi ha detto che era lì da mesi, perché “non è di razza e ha troppa energia”.
L’ho portato a casa solo per una notte, per fargli fare una pausa dal canile.
Quella notte non ho chiuso occhio: Toby camminava avanti e indietro per casa, annusava ogni angolo, poi si è seduto accanto al mio letto e ha sospirato.
Non me lo dimenticherò mai.

La mattina dopo, quando l’ho guardato, ho capito che non sarebbe più tornato indietro.
Oggi vive con me da due anni: corre sulla spiaggia, dorme sul divano e mi guarda ogni sera con la stessa gratitudine di quel primo giorno.

- Alessia